- Sugarello, patate gialle
- Cipolla rossa
- Frutto del cappero sotto sale
- Prezzemolo, succo di limone
- Miele millefiori di costa
- Fiore di finocchio
- Pepe bianco della Malesia
- Aglio, olio d’oliva
- Fior di sale
Carne compatta dal sapore intenso
Pesce povero che sopporta bene lunghe conservazioni sotto sale
Si presta a lavorazioni con note dolciastre che ne attenuano la componente grassa
La sua voracità rende carni particolarmente gustose
Metti una sera a cena…Metti che quel giorno, pescando sullo scoglio di Zi Ferrante, hai preso due bellissimi sugarelli dalla pelle iridescente…metti che proprio qualche giorno prima, alcuni amici dell’isola del Giglio, ti hanno regalato un prezioso vasetto di miele millefiori di costa che profumano di macchia, di finocchio, mirto e rosmarino…Metti che mentre stavi pescando, la brezza mattutina ti ha portato verso il mare lo stesso caldo profumo, da Cala Grande a punta Semaforo…Metti che osservare le cose da un diverso punto di vista è anche creatività…Così la follia di abbinare pesce al miele, diventa rispetto ed elogio del territorio.
La carne compatta di colore rosa chiaro, tradizionalmente si esalta con l’aggiunta del fiore di finocchio nella cottura su carbone. In questo caso patate e cipolle leggermente scottate e rese poi croccanti col passaggio in padella, sono un abbinamento quasi scontato. Lo si rende però sorprendente quando lo leghiamo in una catena di sapori con miele, limone e pepe bianco. Il miele avvolge la cipolla ed il pesce, la patata “assorbe”, il frutto del cappero dà nota salina ed inconfondibile, mentre il fiore del finocchio è l’aroma che lega il miele al sugarello e stempera il grasso del pesce azzurro.
Di Riccardo Solari, autore di “Quattro tuffi in padella”