"La Refola" nacque, qui all’Argentario, nel 1959. L’idea iniziale fu del Sig. Carlo Palombo, concordata con il Consiglio Direttivo del Rione Valle, e nacque – più che come banda musicale – come complesso folkloristico, con lo scopo specifico di accompagnare le sfilate del Palio Marinaro, con un particolare linguaggio musicale, allietante e festoso, adattandosi a suonare con strumenti anche rudimentali ed inventati, simpatiche "refolate" di musica vagheggiata, ma a suo modo anche approfondito, di melodie già celebri, suonate da persone che senza studi musicali, suonavano con entusiasmo seguendo con vera passione gli arrangiamenti, del tutto particolari, composti e diretti dalla bacchetta del maestro Pietro Orsini, personalità che sapeva davvero mediare con la grandezza della musica. Anche se da oltre vent’anni, "La Refola" è solo ricordo, qui non sono pochi a non sapere dei successi riscontrati durante i ventinove anni in cui le sue esibizioni sconfinarono anche all’estero (addirittura con la partecipazione in qualche pellicola nostrana e servizi fotografici su riviste nazionali), ma basta citare tre momenti davvero importanti, inseriti in questo successo, per capire la misura musicale che "La Refola" era riuscita a meritare. Per ordine cronologico: 1980: "La Refola" fu ricevuta in Vaticano da Sua Santità Giovanni Paolo II e si esibì con impegno insuperabile nella Sala Nervi. 1984: nove minuti di esibizione su Rai 1 nel programma della Carrà nazionale, "Pronto Raffaella?".
1988: e qui, bellissima la notizia da riportare ma purtroppo, seguita da nota dolente, in quanto: " La Refola", suonando su un Lungomare dei Navigatori super affollato per osannare Madre Teresa di Calcutta, compì ahinoi, l’ultima esibizione prima di sciogliersi ed entrare, definitivamente, (parola grossa!) nella leggenda, che si voglia o no, della nostra cultura locale.
Però, peccato conservare "La Refola" solo nel ricordo, era così bello vedere il paese gremirsi di gente stimolata dalle voci circolanti: "Hanno detto che oggi c’è la Refola!". E mentre i suonatori con le loro divise coloratissime preceduti da presenze coreografiche e allegre che sfilavano apposta per diffondere momenti di spensierata felicità – e lo scopo si raggiungeva sempre -, la gente, stipata lateralmente lungo i marciapiedi, trascinata dall’allegria dei motivi suonati, rispondeva con scrosci tempestosi d’applausi e muovendosi, soprattutto nelle sfilate del Palio (e in quelle poche del carnevale) a tempo di musica, trascinati dall’incarnazione del regno dei suoni con mille gioie riflesse nel riflesso, dove per attimi beati, con musica di ogni provenienza che stimola, si riesce ad evocare di là dal tempo, gli spiriti della giovinezza, dello slancio, della forza eroica, della resistenza vitale e dell’intima malinconia.
Tuttavia quando si parla di musica, non bisogna mai dimenticare che l’unica cosa che conti è la musica, e che ogni particolare significato attribuito ad essa è sempre limitativo, quindi, anche de "La Refola", a saperlo ben fare, se ne potrebbe parlare molto, ma molto di più.
Mario Ballini
Mario Ballini